Sarà un anno bellissimo...sarà un anno...sarà...


Oggi l'Istat  ha pubblicato i dati sul pil del II trimestre del 2019  e sul mercato del lavoro di giugno 2019 e purtroppo non sono positivi;difatti il paese rimane sostanzialmente in stagnazione economica,è fermo sia su base trimestrale (rispetto al I trimestre del 2019) sia su base annuale (rispetto al II trimestre 2018).
Interessante notare come ,nonostante il debutto del reddito di cittadinanza, la domanda interna continui a ristagnare,confermando il clima di sfiducia che ormai da tempo attanaglia il paese.
Naturalmente non tutte le colpe di questa situazione sono da attribuire all'attuale governo basta infatti osservare i dati degli altri paesi europei per vedere che l'intera area sta attraversando una fase molto difficile anche per coloro che tenevano tassi di crescita importanti come la Spagna che veniva da un +0,7% su base trimestrale e la cui crescita si è "fermata" ad un +0,5% mentre frenano in maniera importante Germania e Francia (+ 0,2%); tutto ciò è dovuto ad alcuni fattori esogeni :

  • Guerra commerciale USA Cina (Dazi doganali)
  • Tensioni in medio oriente 
  • Possibile hard Brexit
Questi fattori penalizzano particolarmente un'economia molto votata all'export come quella italiana dato che la domanda estera ristagna (più della metà delle esportazioni italiane sono verso i partner europei) e che molte nostre imprese manifatturiere fanno parte di catene globali del valore (soprattutto con le grandi imprese Tedesche,vedi automotive).
Non è tutta colpa degli altri però se non cresciamo ;noi infatti potremmo fare qualcosa per migliorare la nostra situazione che è peggiore rispetto a quella dei nostri partner,bisogna tenere a mente che quando l'economia europea entra in una fase espansiva l'Italia cresce sempre un pò di meno rispetto agli altri paesi ,mentre quando si entra in una fase recessiva,il paese va un pò peggio rispetto agli altri stati;difatti l'Italia è tra i pochissimi paesi il cui pil non ha ancora raggiunto i livelli pre crisi 2008 (-3,3%)  mentre la Germania fa registrare un +13% ,la Francia un + 10% e persino la Spagna (grande vittima della crisi del 2008) ha un saldo positivo del 4% ,ma l'incertezza politica rappresenta un gigantesco deterrente agli investimenti delle imprese che siano interne o estere,inoltre le poche risorse disponibili sono spesso sprecate per sterile assistenzialismo (reddito di cittadinanza) piuttosto che per aumentare la ricchezza prodotta (investimenti in infrastrutture,riduzione del cuneo fiscale).
Fino ad ora l'anno bellissimo di Conte si sta rivelando un anno sprecato,infatti la variazione del pil acquista ad oggi è dello 0% ed il secondo semestre ,visti i dati negativi della produzione industriale, molto probabilmente non sarà migliore.
Passando ai dati sul mercato del lavoro bisogna purtroppo avvisare trombettisti e fuochisti che non c'è proprio nulla da festeggiare e che gli attrezzi da lavoro è meglio riprenderli per ferragosto perchè anche questi sono negativi;osservando i dati notiamo che:

  • Aumentano i lavoratori dipendenti a tempo indeterminato (+42000)
  • Aumentano i lavoratori dipendenti a termine (+10000)
  • Diminuiscono gli autonomi (-58000)
Quindi in valore assoluto abbiamo meno occupati (-6000)
Il valore record degli occupati (59,2%) è frutto della dinamica demografica,infatti a causa della riduzione della forza lavoro (-50000) la popolazione di riferimento cala facendo aumentare il tasso % di occupati;questa dinamica è in corso ormai da più di un anno in quanto a fronte di un aumento di occupati di 100000 unità ,i disoccupati diminuiscono  di 243000 unità ;quindi che fine fanno quei 143000?Osservando gli inattivi notiamo che costoro rimangono sostanzialmente stabili ed allora la sola spiegazione è la perdita di forza lavoro per ragioni anagrafiche (cresce la quota di popolazione sopra i 64 anni) o per politiche di pensionamento anticipato ( quota 100).
La riduzione invece dei disoccupati nella coorte anagrafica 18-24 è dovuta totalmente all'aumento degli inattivi cresciuti praticamente dello stesso valore,ciò significa che sempre più giovani disoccupati smettono di cercare lavoro.
Infine un ultimo dato negativo:a giugno infatti Il numero di ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate è stato pari a 27.579.661, in aumento del 42,6% rispetto allo stesso mese del 2018 (19.345.619).
Nel dettaglio, le ore autorizzate per gli interventi di:
  • Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria sono state 8.118.731, -17,2% rispetto a giugno 2018;
  • Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria sono state 18.831.749, +99,8% rispetto a giugno 2018;
  • Cassa Integrazione Guadagni in Deroga sono state 629.181, +461,7% rispetto a giugno 2018.
ricordiamo che i cassintegrati vengono considerati occupati dall'istat il che ci da la possibilità di vedere le cose da una più corretta prospettiva.
Forse il peggio deve ancora venire...


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