Hong Kong:la forza della libertà


Hong Kong torna a volare;secondo la Cnn oggi infatti ,grazie all'ingiunzione ottenuta dall'autorità aeroportuale da un tribunale di Hong Kong ("contro le persone che ostacolano illegalmente e volontariamente o interferiscono con il corretto funzionamento dello scalo")che impedisce a chiunque non in possesso di un biglietto di accedere allo scalo, e dopo aver ripulito i terminal e coperto i graffiti ,ha riaperto l'aeroporto occupato da lunedì dai manifestanti che , oramai da dieci weekend, protestano contro la governatrice Carrie Lam e le sempre più forti influenze del regime cinese sull'ex colonia britannica,passata sotto la supervisione cinese nel 1997,anche la borsa di Hong Kong sta risentendo di questa situazione tanto che dai massimi di aprile ha bruciato il 16% del suo valore;la situazione è incandescente ed ogni giorno si rischia la tragedia a causa di scontri che diventano sempre più violenti;la polizia,per disperdere la folla, ha dapprima usato gas lacrimogeni e proiettili di gomma,poi cannoni ad acqua infine ieri si è quasi arrivati al punto di non ritorno:un agente,accerchiato dai manifestanti ,avrebbe puntato la pistola contro un civile rischiando di far precipitare tutto;da giugno sono oltre 700 i manifestanti arrestati,secondo fonti governative,e mentre l'onu chiede di aprire un'indagine sui comportamenti tenuti dalla polizia durante gli scontri,il governo cinese respinge ogni richiesta chiedendo di non interferire su questioni interne,ed intanto,secondo l'intelligence americana,starebbe ammassando truppe al confine.
Dopo l'umbrella revolution del 2014 (imponenti manifestazioni di piazza per chiedere elezioni libere) i rapporti tra Cina ed Hong Kong erano tornati ad essere un pò più distesi,il principio costituzionale espresso da Den Xiaoping ,One county,two systems che Pechino si è impegnata a rispettare per 50 anni, sembrava funzionare ma martedì 12 giugno si rompe l'equilibrio,il disegno di legge sull'estradizione (consentirebbe di estradare ,per la celebrazione del processo, in Cina,Taiwan e Macao chi è accusato d'aver commesso alcuni crimini,reati gravi decisi caso per caso), dovrebbe approdare al parlamento locale ma centinaia di migliaia di persone scendono in piazza bloccando l'area attorno al parlamento;secondo i manifestanti infatti ,questa legge non sarebbe altro che una scusa per consegnare al regime cinese gli oppositori politici mentre la governatrice sostiene che la norma dovrebbe servire a contenere il crimine e normalizzare la situazione tra i due sistemi giuridici;dopo alcuni giorni di protesta, il 15 giugno l'iter legislativo viene sospeso sine die ma ormai i manifestanti non si fermano tanto che il governo cinese si vede costretto,per placare la protesta, a scarcerare Joshua Wong ,leader dell'umbrella revolution ,che tanto per gettare altra benzina sul fuoco ,dichiara che la governatrice non è più qualificata ad essere leader di Hong Kong,deve farsi carico delle sue responsabilità e dimettersi;il fronte della protesta si ricompatta e chiede a gran voce le dimissioni di Carrie Lam accusata di essere troppo vicina al governo cinese;l'escalation sembra non avere fine ed il governo cinese non è più disposto a fare altre concessioni mentre i toni si fanno sempre più minacciosi, pare che stia addirittura pensando ad una dura repressione,anche militare ,facendo saltare così l'intero sistema,tanto decantato,del soft power:c'è il rischio di una seconda Tienanmen?Come potrebbe il governo cinese occultare il tutto con i moderni mezzi di comunicazione?

Nonostante il regime cerchi in tutti i modi di mostrarsi privo di problematiche,anche la Cina si trova ad affrontare diverse situazioni critiche poichè oltre ai noti problemi legati alla riunificazione , sia per la gestione di Hong Kong che il difficilissimo rapporto con Taiwan,l'economia,da mesi sotto pressione a causa della guerra commerciale con gli Stati Uniti,comincia a mostrare i primi segni di debolezza;oggi infatti è stato reso noto il dato sulla produzione industriale + 4,8%, mai così basso negli ultimi 17 anni,ed anche il pil ha rallentato nel secondo trimestre facendo segnare un + 6,2 %, tra i risultati peggiori degli ultimi 30 anni;infine le previsioni di crescita sono tutt'altro che rosee,difatti si prevede un incremento del prodotto interno lordo nell'anno del 6 %, che è il limite sotto il quale il gigante cinese non può scendere per sostenere la sua economia.
Xi Jinping è chiamato a scelte difficilissime perchè evidentemente sono tempi duri,per tutti. 

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