La fine dell'epopea gialloverde



Tanto tuonò che piovve:dopo mesi di stucchevoli litigi,di colpi di clava ed improvvisi dietro front,il governo gialloverde si dissolve ad un passo dalle tanto agognate ferie.
Martedì, in un clima rovente con cui poco ha a che fare la stagione,al Senato si votano le mozioni sulla tav; ad iniziare la discussione sono i 5 stelle che si oppongono alla realizzazione dell'opera,ma tutta l'attesa è per l'intervento del capogruppo del Carroccio M.Romeo,che non delude le aspettative:"Diremo sì a tutte le mozioni pro Tav, anche quella del Pd",e quindi arriva la legnata "La mozione M5s impegna il Parlamento e non il governo, ma la questione politica resta. Se fate parte del governo dovete essere a favore della Tav. Se votate no ci saranno conseguenze".
Tutte le mozioni Pro tav passano mentre con 181 no e 110 si la mozione no tav dei 5 Stelle viene affossata dal centrodestra unito e dal PD ;il governo è spaccato la crisi è servita :la pistolettata di Sarajevo,il casus belli che il leader della lega aspettava da tempo si è verificato e da lì a poche ore commenta dal palco di Sabaudia:"Qualcosa si è rotto negli ultimi mesi", quindi aggiunge: "Non sono fatto per le mezze misure, o le cose si possono fare per intero e in fretta oppure star lì a scaldare la poltrona non fa per me" "domani mattina sarò a Roma, spero di essere a Pescara domani sera, ma se c'è qualche problema da risolvere va risolto in fretta, se va fatta una scelta va fatta netta e chiara, gli italiani non possono aspettare i litigi perenni. Eterna gratitudine per quanto fatto finora, ma la nostra sorte è nelle mani del popolo italiano. Sarete voi a decidere";ed infine scioglie ogni dubbio,dichiarando ,il giorno dopo,dal palco di Pescara:"Abbiamo fatto una scelta di coraggio. Adesso chiedo agli italiani se hanno la voglia di darmi pieni poteri per poter fare quello che abbiamo promesso senza palle al piede. Chi sceglie Salvini sa cosa sceglie".Gong,il governo è al capolinea,la crisi si apre con la mozione di sfiducia della lega al presidente Conte, che sarà calendarizzata dal Senato lunedì.
Gli eventi sono precipitati nelle ultime ore ma la strana maggioranza gialloverde era in forte crisi ormai da mesi, difatti la campagna per le Europee 2019 aveva messo in luce tutte le incompatibilità dei due partiti che fino a quel momento erano riusciti a votare l'uno le proposte dell'altro e viceversa rimandando le questioni spinose;ma non si può procrastinare per sempre,le due forze politiche sono troppo diverse per stare assieme:la lega è il partito,rappresentato in parlamento, più antico d'Italia,il partito della produzione,governa le regioni più ricche del paese, Lombardia e Veneto,ed ha in mente un paese industrializzato manifatturiero e cristiano;il movimento 5 stelle è il partito anticasta,il partito dell'uno vale uno,della redistribuzione della ricchezza che ammicca all'idea della decrescita felice;hanno elettorati differenti ed incompatibili,la spaccatura non poteva essere evitata,era soltanto una questione di tempo.
Le elezioni europee hanno fortemente indebolito i legami di fiducia all'interno dell'alleanza di governo che, in qualche modo ,aveva tenuto ai terrificanti colpi che si sono scambiati durante la campagna elettorale(Caso Siri,Atlantia,Tav etc)ma tutto è crollato con l'elezione a presidente della commissione europea di Ursula Von Der Leyen:Merkeliana Di ferro e forte oppositrice dei movimenti sovranisti europei ,la sua candidatura era subito stata osteggiata dalla lega e dai suoi alleati europei,consci del fatto che una sua eventuale elezione avrebbe messo all'angolo i sovranisti nell'emiciclo;ma grazie ai voti dei 5 stelle la tedesca ha raggiunto la maggioranza,depotenziando la minaccia sovranista;tutto ciò dalla lega è stato visto come un tradimento dell'alleato nazionale che non avrebbe rispettato il mandato (rivoluzionare le istituzioni europee)e messo in difficoltà il carroccio nella scelta del commissario europeo da proporre alla commissione; da quel momento, seppur non in linea ufficiale,la situazione era divenuta irrecuperabile e ieri è sfociata nella crisi di governo.
Ora la palla passa al presidente della Repubblica Sergio Mattarella; si cercherà un'altra maggioranza in parlamento, magari M5S - PD, nonostante la forte opposizione di Renzi,o si procederà con elezioni anticipate?
La prima data possibile è il 27 ottobre di quest'anno, Salvini corre da solo ,quota 40% non è troppo lontana,il M5S è in balia degli eventi:il capo politico è reo d'aver perso 6 milioni di voti in un solo anno di governo, molti dei loro parlamentari hanno il limite del doppio mandato,e da mesi perdono consensi a causa dei ripetuti rospi che sono costretti ad ingoiare a causa di un alleato sempre più affamato.
La situazione delle opposizioni non è proprio rosea:nel pd si sta consumando la guerra tra Zingaretti e Renzi e ,ad oggi,non sono pronti ad affrontare una campagna elettorale;in forza Italia le cose vanno persino peggio,il partito è allo sbando,senza una guida ,con esponenti ed elettori sempre più in fuga verso la lega e fratelli d'Italia, partito che invece, lentamente,si sta imponendo come seconda forza della destra italiana.
La crisi di governo arriva in un momento delicatissimo e spalanca le porte ad un autunno caldissimo che aspetta il paese:il 27 settembre bisogna presentare il Nadef (nota d'aggiornamento al documento di economia e finanza), quindi manovra di bilancio, bisogna trovare 23 mld per disinnescare le clausole di salvaguardia a meno di non voler aumentare le aliquote iva; sarà un governo tecnico magari presieduto da Mario Draghi a dover togliere per l'ennesima volta le castagne dal fuoco,o si procederà all'esercizio provvisorio?
Il governo del cambiamento in realtà si è rivelato molto simile agli esecutivi precedenti,ennesima conferma di una realtà tutta italiana ben spiegata nel Gattopardo secondo cui tutto cambia affinchè nulla cambi.


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